lunedì 28 gennaio 2013

Django (2012)

Per qualche strana ragione, forse apposta per confonderci, vengono spesso prodotti in parallelo film praticamente identici: Armageddon e Deep Impact, The Illusionist e The Prestige, Ants e A bug's life sono solo esempi.
Pare in effetti che la ragione si psico/commerciale, è un po' come quando siamo ad un esame poco sicuri della nostra preparazione e preferiamo copiare dal vicino che è più asino di noi.
Il risultato è sviante ed i miei poveri neuroni si creano delle trame e dei cast che tendono a sovrapporsi nella mente con effetti comici (talvolta son lì seduto sul divano, ripenso a questi effetti comici e rido).


I CONTI CON LA STORIA
Pratica a volte dolorosa ma indispensabile:  i conti con la Storia certe Nazioni li fanno con Gunther Grass, altre con Celine, altri ancora con  Spielberg e Tarantino, noi con gli inserti di Pansa sul Giornale ( in regalo replica della spilletta a forma di croce celtica firmata dal sindaco Alemanno)

Questo incipit per fare un raffronto (forzato ma voluminoso) tra Lincoln e Django. Entrambi puntano a fare i conti con la storia toccando la corda sensibile dello schiavismo. Solo che mentre il primo cerca di farci addormentare per poi instillarci  tramite ipnopedia dei sani principi il secondo utilizza la dinamite.





Christoph Waltz ( che amiamo ricordare in questo episodio del commissario Rex)  interpreta il Dottor Schultz un cacciatore di taglie tedesco che tra le opzioni Dead or Alive sceglie sempre la prima. Per proprio interesse libera Django, ne nasce un bel rapporto e sarò lui ad aiutarlo a ritrovare la sua donna.

Gli archetipi: l'Eroe, il Nemico, l'Amata, l'Amico.

La cosa bella è che le quasi tre ore passano più veloci di una puntata dei Simpson. Attori immensi, i cattivi in particolare: Samuel L Jackson sembra Gollum, DiCaprio si conferma come la cosa più vicina che abbia mai avuto ad un cosiddetto "attore preferito".

Nigga U Mad? 


Ritroviamo quel piacere nella messa in scena della morte, dello spappolamento for fun contro ogni legge dell' anatomia e della fisica: verso la fine Django spara ad una donna col fucile e questa letteralmente vola via ( al cinema ho riso solo io però).
Ma quella è una sfumatura: Django è una commedia epica. Si passa dalla citatissima scena del KKK ( lì tutta la sala è esplosa) alla fenomenale sequenza dei due protagonisti a cavallo nella neve.

Una nota sul doppiaggio: è un crimine contro l'umanità.
Tarantino mi impongo di vederlo al cinema, lo faccio dal 1995 quando minorenne mi imbucai a veder Pulp Fiction sbagliando sala in un cinema VM18.
Purtroppo vedere i film in lingua originale è una via senza ritorno e se ci aggiungiamo che quando c'è di mezzo un'accento un po' strano i nostri doppiatori si buttano sulla macchietta scatta l'odio ( This must be the place ce lo hanno ammazzato loro ) .

Uno avrebbe anche voglia di spender dei soldi ma quando l'esperienza a pagamento è inferiore a quella di un torrent .SCR .MD gira un po' il cazzo.

In ogni caso un gran film ma un po' troppo lineare, meglio Inglorious.

5 commenti:

  1. purtroppo il doppiaggio è spesso un crimine contro l'umanità...

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    1. suona un po' snob ma dopo mezzora sentivo il doppiatore di walz fare le vocine e mi sono detto "what the hell im doing here?"

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  2. Io lo patisco molto di più sulle serie Tv (il doppiaggio). Tra questo e Inglorious? Non so, devo metabolizzare...

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    1. Sì anche perché spesso son doppiaggi fatti con superficialità anche maggiore

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  3. Pure io ho riso dopo che Django ha sparato alla donna nel finale!
    Ho personalmente odiato Samuel L. Jackson... odioso ma eccezionale!
    Se ti capita guardalo nel ruolo di "redentore" in Black Snake Moan.
    Gran bel blog sincero e diretto! I'll pass by!

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