giovedì 17 aprile 2014

Noah ( 2014)

Alle difficoltà di trasformare in un blockbuster di due ore e mezza le poche pagine della Genesi Aronofsky risponde tenendo il piede premuto sull'acceleratore. E' la Bibbia ma non ci neghiamo degli Optimus Prime-Ent di pietra che spazzano via l'assalto degli Uruk-hai figli di Caino.
Dio non è mai nominato, c'è un Creatore assente e c'è un uomo combattuto in un bel dilemma ( sterminare l'umanità o no?).

Russell Crowe, ridicolmente grasso d'alcol, è pur bravo a rendere quel conflitto. La Watson è un fiore. 

Noah con quel suo ecologismo spudorato e la sua facile morale potrebbe piacervi per la grandiosità delle sue scene di massa o annoiarvi per la sua ingenuità oppure come nel mio caso entrambe le cose.
 

martedì 8 aprile 2014

Lei - Her (2013)


-E le dà soddisfazione?
-Cosa?
-Essere acuto.
-Tanta.
-Continui pure allora... continui pure.


Ho sempre avuto una certa antipatia per i film che si fondano su un'idea brillante e tirano a campare per un'ora e mezza su quell'idea.
Robe tipo servizi del TG costume e società sulle nostre vite attaccate ai cellulari in metropolitana invece che far all'amore in Cinquecento, si ricorda Signò'?

Eppure la capacità di Spike Jonze di tenere in piedi questa storia delicata ai limiti del ridicolo ( e il rischio era forte con Joaquin Phoenix coi baffi e le camicie gialle che si ammazza di seghe)  è nell'universalità del vero messaggio del film.

Non credo che il punto del discorso sia la solita  tirata anti-tecnologica. Her parla di sentimenti in maniera plausibile e sentita come pochi altri, il fatto poi che sia una storia d'amore con una voce sintetizzata passa in secondo piano.

Due parole sul doppiaggio: Cadenza romanesca.