lunedì 1 luglio 2013

Rectify (2013)

Ciò che colpisce di questa miniserie non è certo l'originalità dell'argomento.
Scagionato dopo 19 anni nel braccio della morte Daniel torna alla natìa Redneckville. Non c'è però la classica impostazione che ci si attenderebbe date queste premesse. Dove in altri Crime Drama il protagonista prendeva in pugno il proprio destino e andava a caccia del vero colpevole (Life) qui tutto è votato all'introspezione.
Daniel si muove come un alieno in un luogo e in un tempo che non è più il suo circondato da compaesani indisposti ad accoglierlo e da famigliari incapaci di trovare una chiave di lettura per mettersi in comunicazione con lui.
Dalla solitudine nella sua cameretta di teenager quarantenne torna ai momenti infiniti in cella alla ricerca disperata di un equilibrio tra filosofia e disperazione.
Sullo sfondo un processo che rischia di riaprirsi e il mistero dell'omicidio Hannah quasi una sottotrama che si dipana più tradizionalmente sulla falsariga di Twin Peaks o del più recente The Killing.

Pur nell'estrema lentezza Rectify è molto ben recitato ( impossibile rimanere impassibili di fronte al volto triste di Daniel portato in scena da Aden Young)  e soprattutto scritto con mano fermissima.

Purtroppo sei episodi bastano appena per cominciare a conoscere i protagonisti e vista l'ultimissima scena, di fronte ad un anno di attesa, rimane un grande senso di vuoto.

9 commenti:

  1. grande mini-serie. non vedo l'ora che arrivi la seconda stagione...

    RispondiElimina
  2. Arriverà la seconda stagione, intanto quessto assaggio mi è piaciuto molto!

    RispondiElimina
  3. Dovrò recuperarla, mi pare un ottimo riempitivo estivo! :)

    RispondiElimina
  4. Ottimamente interpretata e capace di catturare con solo sei episodi, sarà una lunga attesa...

    RispondiElimina
  5. L'attore protagonista (Aden Young), ricorda nella seria un certo Colin Firth. (Ho solamente guardato il trailer a breve inizierò a vederla)

    RispondiElimina