venerdì 29 marzo 2013

The bay (2012)

In America il Natale quando arriva arriva per il resto, esclusa New Orleans in cui è martedì Grasso per circa
300 giorni all'anno, è sempre il 4 Luglio.

Ci troviamo Chesapeake un paesino che si affaccia su una baia nell'Atlantico. La gente e pronta a far festa e per far festa intendo roba seria tipo che c'è la gara di chi mangia più gamberetti o il tiro a bersaglio per far cadere un'obesa in una vasca.

Tale concentrazione di divertimento però non può certo non far infuriare gli Dei che dall'alto meditano vendetta.

Nel mentre che gli Dei meditano però gli uomini ci hanno messo già del loro per far danni.

Chesapeake infatti c'è un allevamento di polli intensivo da far impallidire i mitici maiali quadrati di Space Truckers (recuperatelo!). Contando un chilo di merda per pollo al dì e moltiplicando per il numero di polli nella baia viene gettato l'equivalmente in merda del Monte Rushmore.

Se ciò non bastasse la locale centrale nucleare aveva avuto una perdita di materiale radioattivo ovviamente non divulgata dalle autorità.

Il conto è presto fatto cacca+radioattività=grossi guai.
Provami fritto!

Nella acque della baia i piccoli crostacei parassiti di Cymothoa exigua mutano per la radiottività e si sviluppano ad una velocità incredibile grazie all'effetto concimante degli steroidi contenuti negli escrementi dei polli.

In pratica ad un certo punto le persone venute a contatto con l'acqua sviluppano grosse bolle sulla schiena e finisco con avere degli xenomorfi che gli escono dalla faccia. Allegria!

The Bay è un film del genere Found Footage, ovvero la storia è ricostruita a posteriori sulla base del recupero di filmati recuperati: in questo caso è un mix di video di skype, di cellulari e riprese di una tv locale.

Non c'è un vero protagonista: è la Natura offesa a ribellarsi contro l'uomo colpevole e quindi punito.

Un discreto filmetto,non pretenzioso, crudo ed essenziale, a tratti noioso.

giovedì 28 marzo 2013

Sinister (2012)

Mi sono accorto di trascurare un genere che in passato frequentavo molto di più: l'horror.
Il genere ha delle grandi potenzialità di intrattenimento ed anche in caso di produzioni non eccezionali, spingendo un po' sull'acceleratore del gore, riesce a divertirmi con una facilità maggiore di una commedia.

Di Sinister avevo letto che non introduceva nulla di nuovo, però essendo io fermo a The Ring che è di una decina d'anni fa,  pensavo avrei trovato qualche sorpresa.

Si parte con un bel video8 di un'impiccagione di gruppo eseguita con un gioco di funi su un ramo segato che mi ha tanto ricordato certi hentai che mi guardavo una volta.

Si salta al presente. Ellison Oswalt ( tipico nome finto) interpretato da Ethan Hawke (altro tipico nome finto) è uno scrittore con alle spalle un grande successo ad inizio carriera ma reduce da un paio di flop.
Decide quindi di trasferirsi con la famiglia in una villa dei misteri per trovare un argomento buono ed essere di nuovo invitato a Porta a Porta.
Ma quindi Sinister è
lo spin-off di Dexter?

Apprendiamo tutto ciò con un bello spiegone nei primi cinque minuti, del tipo che arriva l'agente di polizia e gli dice " hey lo so per cercare materiale per un libro di inchiesta sei venuto a vivere proprio qui dove avevano impiccato quattro persone".

Una volta non mi accorgevo di questo espediente, ora che me l'han fatto notare, mi mette una gran tenerezza ed in fondo lo apprezzo: pochi balle e ti introducono subito nella trama.

Ellison aspetta che venga notte poi sale in soffitta dove di solito si nascondono i misteri ed infatti sotto un'asse trova una scatola piena di filmini amatoriali.

Va dalla moglie e gli dice " cara ho delle importanti faccende contabili da sistemare per un po' non disturbami" e corre a chiudersi a chiave nello studio col proiettore.
Si fregava già le mani ma, ahimè  rimane di stucco quando su ogni bobina trova solo scene di sbudellamento.

I was made for lovin' you baby 
Il mistero si fa ancora più misterioso.

Il film dà una dimostrazione delle grande facilità nelle operazioni di videoritocco con i prodotti Apple (siamo al livello di Pozzetto che si accende una Muratti) e da un fotogramma salta fuori il cattivone presente in tutte gli omicidi.

Ellison continua ad indagare cadendo in un turbine di alcol e colpi di scena.
In uno di questi mi son preso effettivamente paura, pensate: musica altissima e di colpo salta fuori il mostro, che tecnica ragazzi!

C'è un buon crescendo verso la fine quando la situazione va giustamente completamente a troie. Nell'ultima scena provano a fregarmi di nuovo con lo stesso trucco di prima ma non ci riescono.

Insomma un'onestissima ora e mezza di vorrei spaventarti ma non ce la faccio senza pretese che mi ha fatto venir voglia di vedere altri horror e soprattutto Quella casa nel bosco che, accidenti, mi manca!

mercoledì 27 marzo 2013

Liebster Award!

La carissima Arwen Lynch è stata così gentile da propormi per i Liebster Award quindi ringrazio per il premio e aggiungo il mio anello alla catena.

Ricordo che i Leibster Award hanno un paio di regole in meno del Fight Club e sono le seguenti

1) Ringraziare chi ha assegnato il premio citandolo nel post2) Rispondere alle 11 domande  poste dal blog che ti ha premiato3) Scrivere 11 cose di te4) premiare 11 blogs con meno di 200 followers5) formulare altre 11 domande a cui dovranno rispondere gli altri blogger6) Informare i blog del premio

Rispondo subito alle domande di Arwen:

1) Perchè sei presente sul web attraverso un blog? Cerchi la notorietà? 

-Ho aperto un blog per cercare di tenermi in esercizio nella scrittura,mi sono accorto che se andavo avanti così iniziavo a scrivere con le cappa.  Non ho nessuna velleità di critico serio, nè la capacità di farlo, non avendo nient'altro da dire butto giù i miei pareri sui film che vedo. In più ho scoperto un sacco di gente interessante con cui confrontarmi e scoprire film che non avrei mai conosciuto.

2) Quale film metteresti nell'olimpo e quale butteresti dalla torre?

Dei film "recenti" Inception è uno dei pochi che mi abbia veramente impressionato per stile, ambizione,visione.
Dalla torre butto tutto il cinema italiano che si crogiola nella propria merda e non sembra aver nè la forza nè la voglia di rialzarsi.

3) Il regista che hai amato e che ora non ti piace più perchè ti ha delusa?
Spielberg per quelli della mia generazione era il simbolo del cinema che fa sognare. Adesso è un regista di gran mestiere pomposo e moralista.

4) La musica che ami ti ha influenzato nella vita?
Si molto. Da ragazzino facevo il depresso con Kurt Cobain e Layne Staley. Da ragazzo il disturbato con Thom Yorke. Adesso sono un cinico automa: ascolto musica elettronica. 

5) Le tre cose fondamentali senza le quali non potresti vivere (spiegane il motivo)?
Il rock n roll, la birra, una connessione veloce perché insieme assolvono il 90% dei miei bisogni.

6) Il tuo piatto preferito?
Spaghetti pomodoro basilico tirati fuori in quei quindici secondi che stanno tra il crudo e lo scotto.

7) Qual'è l'errore che hai fatto e che ti sei pentito all'ultimo di aver fatto quella scelta che ti ha portato a sbagliare?
Non aver viaggiato abbastanza in gioventù causa culo pesante.

8) Qual'è stata la cosa più trasgressiva che hai fatto?
Ho scaricato dei CAM dei Vanzina.

9) Qual'è la cosa che ti rende più felice? E quale la più triste?
Portare a termine qualcosa mi rende felice. Mi rende triste lasciare le cose a metà.

10) Il politico che ti fa incazzare di più qual è? E perchè?
Il solito dai. Ha rotto il cazzo da subito.

11) Faresti un video cantando a squarciagola la tua canzone preferita postandola su youtube?
Ehm... ce n'è già più di uno


Su di me:

Piemontese,nato nell'anno del punk e delle BR, amo leggere e considero il kindle una liberazione,trascuro una PS3 per mancanza di tempo ma se dormissi qualche ora in più avrei una faccia uno po' più sveglia. Juventino sfegatato in gioventù ad un certo punto mi sono accorto che la passione per il calcio era passata. Cantante autodidatta e maltrattatore di telecaster.  Ingegnere da dieci anni, convivente da due e da uno papà dei gattini Buba e Nerino (che so che mi leggono e saluto). Per il futuro vorrei imparare a cucinare come si deve e a dire meno parolacce. Sono undici?

Le mie domande

1-L'Italia ti piace perché...
2-L'Italia ti fa schifo perché...
3-Preferisci mangiare o cucinare?
4-Vino rosso, vino bianco? Birra o coca?
5-Pratichi qualche sport?
6-Hai una brutta abitudine che vorresti toglierti?
7-C'è un film che ti piace rivedere?
8-Ti è mai capitato di aver l'impressione che un film/libro si stesse proprio rivolgendo a te? (se si quale)
9-Hai dei sensi di colpa quando scarichi film,serie,musica?
10-C'è un film italiano ti rende orgoglioso?
11-Il tuo film Pixar preferito?

Scusate sono proprio delle domande del culo ( e ho fatto una fatica per inventarmele!)

Infine i miei premiati :


viaggiando (meno)

50/50 Thriller


La fabbrica dei sogni


COMBINAZIONE CASUALE


In Central Perk


Perso nel mondo del cinema


Le maratone di un bradipo cinefilo


Uno,due,tre stronza

cinemagnolie


cipollapensierosa


Fatto!


giovedì 21 marzo 2013

Zero Dark Thirty (2012)

La cattura di Bin Laden raccontata attraverso l'esperienza di una donna.
Maya è un'agente della CIA, pone tutta se stessa nella propria missione fino a venirne ossessionata.

Zero Dark Thirty era nato come film sul fallimento della battaglia di Tora Bora del 2001 ed  è stato completamente riscritto in seguito ai noti fatti del 2011.

Questa genesi travagliata risulta abbastanza evidente nella struttura spezzata del film. Tutte le quasi due ore iniziali sono una sequenza di false piste e buchi nell'acqua in un frustrante avanti e indietro tra l'Oriente e Washington.
Le amministrazioni presidenziali cambiano e cambiano i metodi per perseguire l'obbiettivo. 
Quel decennio strano ed enigmatico che ci siamo lasciati alle spalle senza troppi rimpianti finisce. Resterà soltanto Maya, interpretata da una strepitosa e mai così bella Jessica Chastain, a crederci.

Questa prima parte di ZDT può esser vista come una sorta di episodio lungo e perfetto di Homeland, impregnato di un'atmosfera oppressiva ci conduce all'ultima mezzora.

Il registro cambia completamente.
L'attacco al compound di Bin Laden libera tutta la tensione latente della parte iniziale.
Mezzora in prima persona, quasi una partita a Call of Duty con le dita non sul pad ma a stritolare i braccioli della poltrona.

Finisce come sappiamo.
Maya piange forse perché ormai ha perso l'innocenza forse perché non le resta più nessuno da catturare.

Un film grandioso e che donna Kathryn Bigelow.


lunedì 18 marzo 2013

Skyfall (2012)

Ogni volta ci casco.
Ogni volta ad un certo punto arriva un amico e mi dice "come? non l'hai visto!? - ma no non è come gli altri sto qui è una figata!..."
E vacillo.
Poi penso "dai il regista è Sam Mendes! ha fatto Jarhead! Era mio padre!! American Beauty!!!"
E vacillo ancor di più.

Infine arriva la sera che son le nove. Di guardare la TV nessuna intenzione, di guardare Serie mi è passato un po' l'entusiasmo e l'unico film non visto sull'hard disk è sto qui: mi tocca premere play.

Che disastro.
Che noia mortale.
Uno di quei film che se sono al cinema mi viene il nervoso alle gambe ed inizio a scalciare.
Non so perché. Sarà un trauma infantile. Sarà che da piccolo mi facevan vedere sti 007 con Sean Connery e quando nell'intro di colpo si girava e sparava verso la quarta parete mi son sempre preso un po' male.

Tant'è.

E' il solito 007. Centotrenta minuti che sembran mille. Un bell'inseguimento iniziale che mi ha fatto illudere poi il nulla. Lunghe inquadrature di panorami da un elicottero inutilissime. Parole tante. Psicologia spiccia.
Si il protagonista è finalmente più umano, vulnerabile. Però la faccia di Daniel Craig resta sempre quella di uno che sta per tirarti una testata da un momento all'altro. E basta.

Una nota per Javier Bardem nel ruolo di Joker, ehm no, di Raoul Silva: ho letto gran complimenti per la sua interpretazione. Ok bravo però adesso iniziamo un periodo di sanatoria sui supercattivi psicopatici, almeno favoriamolo istituendo un premio come miglior attore non psicopatico.

Su imdb ha 7.8 di media. Ha incassato più di miliardo di euro.
Han ragione decisamente loro però mi ha fatto schifo.

Che poi qualcosa di positivo c'è: Lei.

lunedì 11 marzo 2013

The Master (2012)


La seconda guerra mondiale è appena finita.
Freddy, reduce sbandato e violento, dopo un tormentato peregrinare incontra Lancaster, capo spirituale di una setta appena nata.
Questi lo accoglie e lavora su di lui cercando di correggere la sua bestialità ed incanalarlo verso i precetti della propria filosofia ( che ricorda tanto Scientology; vedasi per gradire la famosa puntata di South Park).

Il film è un'occasione per due attore giganteschi per mostrare a tutti le loro capacità.
E' un'occasione per Paul Thomas Anderson di girare scene di Grande_Cinema  a 65 mm e vincere la palma de " Il più Autore degli Anderson".
E' un'occasione per noi per andare sui forum di cinefili e trollare tutti dicendo " sto film non vuol dire un cazzo!".

In effetti appena finito ho provato una leggera sensazione di straniamento. Tutto qui? mi sono chiesto.
Il film sembra non andare da nessuna parte, non c'è un'evoluzione dei personaggi e la stessa storia finisce come era cominciata. Facile citare Kubrick in questi casi.
Se mi fossi messo a scrivere immediatamente forse l'avrei bollato come una cagata.

Il giorno dopo averlo visto però mi sono accorto che era come se continuasse a fermentare nella mia mente, come se avesse concentrato la sua forza a livello di inconscio.
Proprio 2001 mi aveva fatto un'effetto simile.
Magnolia mi era piaciuto molto, il Petroliere mi aveva ammazzato di noia.
Questo mi ha ammaliato.

sabato 9 marzo 2013

Shame (2011)



Brandon (Michael Fassbender) è ossessionato dal sesso. 
Sappiamo poco di lui e poco sapremo. Egli nasconde dietro la sua espressione impassibile il proprio tormento e vaga per Manhattan come un predatore nella jungla. Soltanto la sorella, una Carey Mulligan in versione ragazza incasinata, riuscirà ad  infrangere il suo equilibrio a malapena conservato a forza di Youporn e prostitute.

Il regista è quello Steve McQueen che ci aveva fatto vedere le pareti delle prigioni inglesi ricoperte di merda. Qui riprende asetticamente gli ambienti fighetti di New York. I rapporti sessuali vissuti  come esercizi di ginnastica, come tic, come un rituale compulsivo che trova un significato soltanto nell'esser ripetuto infinitamente.

Perfette le scelte di casting: Fassbender oltre che uno sguardo magnetico ha un grosso cazzo.

I momenti che restano nella memoria: il lungo piano sequenza della corsa, Carey Mulligan che canta New York New York dall'inizio alla fine, tutta la discesa agli inferi dell'ultima mezzora.

Un film bellissimo che forse però, proprio come il suo protagonista, tende un po' troppo ad indugiare su se stesso.

martedì 5 marzo 2013

Questi sono i 40 - This is 40 (2012)


Si inizia con Leslie Mann che si rifiuta di ammettere che in quel giorno compiva 40anni.
Questa scena me la son già vista una manciata di volte non so se nella vita reale, ne i Robinson o in qualche porcheria con Sandra Aniston o Jennifer Bullock.

Stavo per spegnere.
Poi ho pensato che il regista/sceneggiatore è Jude Apatow cioè uno che di miracoli non ne ha mai fatti ma nemmeno di schifezze.

Allora ho schiacciato di nuovo play.
Nel farlo mi sono accorto di quanto sia prolisso Apatow: "durata residua 122 minuti". A mio modesto parere una commedia non deve mai ( MAI) superare i 90 minuti. I 30 minuti in più sono noiosi come i tempi supplementari in una partita di calcio. In più al cinema non c'è neanche la speranza che si vada ai rigori.
Scusate l'inciso.

La storia procede con le dinamiche familiari di:
-marito (Paul Rudd) giovanilista proprietario di un'etichetta indipendente in crisi economica perché per integrità artistica produce solo roba senza mercato
-figlia adolescente che vive sui social network
-figlia piccola arguta che fa battute spiazzanti.
-padre di lui squattrinato con tre gemelli di cui non ricorda i nomi.
-padre di lei chirurgo che si è fatto una nuova famiglia e cerca di essere il padre che non è mai stato.

Il film vuole fotografare la società americana moderna, la giudica cinicamente e poi la assolve.

Ecco in queste specie di recensioni che scrivo, che son più che altro dei pareri di un amico che racconta ad altri amici se secondo lui un film vale i soldi del biglietto o almeno il tempo speso a vederlo, raramente riporto la trama.
In questo caso farei veramente fatica a farlo perché non succede praticamente niente.

This is 40 è un'accozzaglia di tematiche familiari up-to-date e cultura pop: questa è la sua rovina ma è anche la sua salvezza.

Il target perfetto è quello dei geek nati a cavallo ( o anche su un letto di ospedale) tra gli anni 70 e 80 che vivono di TV, musica ed Internez vari. Far cogliere le mille citazioni come esche è un furbo espediente che solletica l'autostima dello  spettatore. Per quanto mi riguarda ci sono cascato in pieno: ad un certo punto mettono su gli Alice in Chains e mi hanno reso felice).

Restano qualche risata a dentri stretti, Paul Rudd che si controlla un'emorroide con uno specchietto e Megan Fox in lingerie che si fa palpare le tette da Leslie Mann.

Una commedia nel complesso piacevole che  però lo scarso spessore/equilibrio narrativo ed il fatto che si rida poco lo rendono di molto inferiore a Molto Incinta o a 40 anni vergine.

Ps. Vale il tempo speso a vederlo ma non necessariamente il prezzo del biglietto.

venerdì 1 marzo 2013

The sessions (2012)

Mark O'Brien (John Hawkes) poeta e giornalista malato di poliomelite ad uno stadio avanzato decide ( per motivi di lavoro!)  di rivolgersi ad una terapista sessuale (non chiamatela prostituta!) per venire a conoscenza finalmente dell'amore fisico.

Sarà Cheryl ( Helen Hunt) la sua nave sc..., scusate, la sua musa che gli insegnerà a conoscere il proprio corpo finendo lei stessa per rimanere coinvolta sentimentalmente.

Tratto da una storia vera il film si inserisce nel trend di successo su malattie ed handicap. Nonostante le tematiche siano molto forti non sembra far di tutto per commuovere. 
Puntando sulla leggerezza riesce furbescamente a mantenere occultata la sua componente più ruffiana e pur portando la narrazione alla sua inevitabile conclusione lascia un senso di positività nello spettatore.

Una commedia abbastanza riuscita. Dico abbastanza perché ho avuto l'impressione sia mancato un po' di coraggio nel calcare la mano ove necessario col risultato di rendere la storia edulcorata e meno incisiva di quanto potenzialmente avrebbe potuto essere.

Quasi amici resta di un altro pianeta.